(…)”Correnti di pensiero rivoluzionarie sono sempre esistite, invece, nella sinistra italiana;
già presenti, anche se soffocate, negli anni del fascismo, emergono nella stagione della resistenza
e del dopoguerra, in opposizione alla politica compromissoria del P.C.I. e del C.L.N., offrendo,
pur tra mille ingenuità ed errori politici, contributi autonomi e coerenti. Le vicende di questi
movimenti sono state pressoché ignorate dagli storici, di qualunque ideologia politica;
nell’esporle, cerchiamo di rompere un silenzio durato quarant’anni.”
Così scriveva Maurizio Lampronti nella prefazione al suo libro “L’altra Resistenza, l’altra
opposizione”, uscito per le Edizioni Lalli nel 1984.
Dai fatti narrati nel suo libro, sono passati altri 40 anni in cui quel “silenzio” è stato rotto soltanto
da storici militanti che, coerentemente, hanno cercato di ricostruire una storia altrimenti lasciata in
mano alla narrazione retorica che vede la Resistenza soltanto come un movimento di liberazione nazionale.
Partendo anche da storie come quella raccontata da Ilic e Roberto Aiardi nel libro “Agguato
a Montechiaro. Considerazioni sulla morte del comandante partigiano Silvano Fedi” (CDP Edizioni 2015)
cerchiamo di riportare alla luce le vicende di quegli uomini e quelle donne che dettero vita ad una
Resistenza “altra”, opponendosi, al capitalismo in ogni sua forma.
Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la “Giornata mondiale contro ogni forma di razzismo e di discriminazione” a ricordo della strage di Sharpeville (Sudafrica), dove persero la vita, sotto il fuoco della polizia, 70 manifestanti che protestavano contro le leggi razziste dell’ apartheid. A noi non piacciono molto le “giornate dedicate a…”, per motivi che sarebbe qui lungo spiegare, ma questo giorno, il 21 marzo, appunto, ha assunto un significato particolare per un barbaro omicidio compiuto a Villa Literno oltre 30 anni fa. Era infatti il 21 marzo del 1988 quando Jerry Essan Masslo metteva piede per la prima volta in Italia, arrivando proprio dal Sudafrica. La sua storia è raccontata nel filmato che ci ha segnalato il Centro Pasquale Martignetti e crediamo valga la pena di essere conosciuta.
Segnaliamo questo interessante filmato che abbiamo ricevuto dal Centro Pasquale Martignetti. Contro le bugie sfrontate sui migranti, diamo la parola ai numeri.
Il Centro Filippo Buonarroti Toscana, per il quarto anno consecutivo, aderisce all’iniziativa di solidarietà promossa dai volontari del Circolo Operaio di Livorno “Giocattoli senza frontiere”.
Dall’ 11 al 20 dicembre, ore 15.30 – 17.30, presso il Circolo Operaio in Via degli Scali della Dogana d’Acqua 23, saranno raccolti giocattoli e libri per bambini: il materiale, se usato, dovrà ovviamente essere in buone condizioni.
La consegna avverrà VENERDI’ 22 DICEMBRE dalle 15.00 alle 19.00 presso il Circolo Arci Divo Demi, Piazza Ferrucci 14.
“Ho provato ma non ci riesco. Non riesco a dire immigrato clandestino.
(…)
Perchè? Perché migrazione è un termine naturale. Le migrazioni esistono in
natura, lasciano tracce di sé in ogni ecosistema. (…)
La clandestinità, invece, è un concetto artificiale, inventato dall’uomo
che sempre si arroga il diritto di includere ed escludere; un’ecchimosi
dovuta alla violenza che permea le società edificate sull’ io, invece che
sul noi. (…)
(Dalla postfazione di Fabio Geda al libro “La vita ti sia lieve” di
Alessandra Ballerini – ZOLFO Editore 2023)
A DIECI ANNI DAL NAUFRAGIO DI LAMPEDUSA (3 OTTOBRE 2013 – CIRCA 400
VITTIME)