POZZOLINI Piero

Nato a Livorno il 27.6.1904, appena sedicenne si iscrive ai Fasci di Combattimento. Due anni dopo partecipa alla Marcia su Roma. Nel 1926 ricopre già il ruolo di caposquadra nella MVSN (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) e fa domanda per raggiungere il grado di ufficiale. Nel 1933, conseguito il grado, chiede di essere assunto presso il Ministero dei Lavori Pubblici, stavolta senza successo. Capomanipolo della Milizia Portuaria, già nel 1932 è costretto a rassegnare le dimissioni per la sua “condotta sregolata”. A suo carico sono già presenti diverse condanne per rissa e lesioni, le cui pene risultano sospese a tempo indeterminato. Come ufficiale della MVSN nel 1937 viene inviato in Spagna, da cui ritorna l’anno successivo. Condannato per appropriazione indebita ai danni del PNF, viene esonerato dalla carica di capo della segreteria della Federazione fascista labronica. Nel giugno 1938 si trasferisce a Gemona del Friuli, dove ricopre il ruolo di Aiutante Maggiore nella LVa Legione della MVSN. Nel 1940 segue la Legione in Albania. Dopo l’armistizio è fra i gerarchi della Repubblica Sociale Italiana. Tra il giugno 1943 e l’ottobre 1944 ricopre la carica di questore di Pola e successivamente di Reggio Emilia, dove partecipa ad almeno due rastrellamenti contro i partigiani, verso i quali si dimostra deciso e spietato. A guerra finita, nel 1952 e ancora l’anno successivo è eletto segretario provinciale del MSI a Piombino. Nel 1954, non rieletto, si trasferisce a Roma, lasciando dietro di sé una scia di irregolarità amministrative (fra cui l’appropriazione indebita di centomila lire dalle casse del MSI, nel periodo in cui ne era ancora il segretario provinciale) e di debiti non onorati (molti dei quali contratti a nome del partito) a danno di commercianti, aziende e privati cittadini.
Livorno, 5 giugno 1945
Piero Pozzolini legionario in Spagna
Due rapporti confidenziali sulla figura di Piero Pozzolini “… già capo manipolo nella milizia portuaria che per la sua vita sregolata fu costretto a dare le dimissioni nel gennaio del 1932, fu iscritto al partito fascista dal 1 dicembre 1920, squadrista antemarcia, sciarpa littorio, legionario in Spagna..”
ASLi, Regia Questura, poi Questura di Livorno, 1461

MARTELLONI Angiolo

Nato a Livorno il 5 marzo 1911 da padre rimasto sconosciuto, perde la madre a tredici anni e viene adottato da una certa Clorinda Pagliai. Milite della MVSN fin dal 1930, risulta manovale disoccupato. Dal 9 febbraio 1935, in qualità di caporale nell’84° Reggimento di Fanteria, Xa Compagnia mitraglieri, presta servizio in Africa. Nel corso della campagna d’Etiopia, prende parte alle battaglie di Adua, del Semien e dello Scirè. Viene decorato con la medaglia della Campagna d’Africa. La dicitura “richiamato alle armi il 9.2.1935”, usata dalla questura nella sua scheda personale, fa sorgere qualche dubbio sulla volontarietà del suo arruolamento. Congedato il 26 giugno 1936, una volta tornato a Livorno, si ritrova nuovamente senza lavoro, tanto che nel mese di agosto si vede costretto a rivolgersi alla prefettura nella speranza di trovare un’occupazione. Le condizioni economiche del Martelloni vengono indicate come “misere”. Probabilmente anche a causa di questa situazione personale, rimasta invariata nei mesi seguenti, nel febbraio 1937 si arruola come volontario per la Spagna. Nel giugno successivo risulta di stanza a Bilbao. Tornato a Livorno, la sua situazione lavorativa ed economica non varia molto. Nell’ottobre 1939 si rivolge ancora una volta alla prefettura per trovare un impiego. Il rapporto personale redatto dalla stessa prefettura ci dice che il Martelloni è un commesso disoccupato di modesta condizione economica. Nel 1940 riesce finalmente a trovare un impiego come famiglio presso la Reale Accademia Navale, ma le sue condizioni economiche non migliorano significativamente. Richiamato alle armi nel corso della seconda guerra mondiale, lascia a casa la moglie casalinga ed un neonato, ai quali viene però negato il sussidio per le famiglie dei coscritti, in quanto già concesso alla madre adottiva, rimasta sola nel momento in cui il Martelloni si era sposato.
<Livorno, 25 giugno 1937
Angelo Martelloni, arruolato volontario per la Spagna
Informativa della Questura di Livorno sull’arruolamento militare del Martelloni, “..reduce dall’Africa orientale italiana, quale Caporale appartenente all’84° Reggimento Fanteria 10a Compagnia mitraglieri venne congedato il 26 giugno 1938. Si arruolò quindi volontario e partì quale Camicia Nera per la Spagna nel febbraio u.s…”
ASLi, Regia Questura, poi Questura di Livorno, 346

PESARO Guido

Nato a Livorno il 1° novembre 1908 da Adriano e Ida Finzi, fa saltuariamente l’elettricista e le condizioni della famiglia sono descritte come “misere”. Il padre risulta venditore ambulante di souvenir, reduce della Grande Guerra e affetto da asma bronchiale; la madre è casalinga. Dei due fratelli minori, Giulio è marinaio di leva, iscritto al PNF dal 1936, proveniente dalle organizzazioni fasciste; l’altro Ilio, iscritto a suo tempo al disciolto partito liberale, fa il venditore ambulante insieme al padre. A carico dei due risultano condanne per fallimento, bancarotta semplice e varie contravvenzioni. Non è difficile intuire i motivi per cui Guido si arruola volontario nella MVSN e presta servizio come Camicia Nera in Spagna dal 22 gennaio 1937 al 9 dicembre 1938, quando viene smobilitato per aver contratto malattia. Gli viene riconosciuto che questa dipende da cause di servizio e, rientrato a Livorno, per due anni percepisce la pensione di guerra.
Alla promulgazione delle leggi razziali del novembre 1938, il Pesaro, nel marzo successivo, inoltra alla Prefettura di Livorno la domanda per ottenere il privilegio della discriminazione per sé e per i suoi familiari. Data la sua buona condotta morale e politica e la sua partecipazione alla guerra in Spagna, la sua richiesta viene accolta, ma non estesa al resto della famiglia. Pesano la discutibile condotta morale del fratello Ilio e del padre, che non possiede nessuna benemerenza di sorta. Adriano dovrà presentare altre due domande, nell’aprile 1939 (in questa istanza Adriano si dichiara disposto a rinunciare al privilegio della discriminazione, purché questa venga estesa al figlio Giulio) e poi nel novembre 1941, quando ottiene l’accoglimento della richiesta per sé e per sua moglie.

Livorno, 3 novembre 1941
Esenzione dalle leggi razziali
Comunicazione della Prefettura di Livorno in cui si conferma l’esenzione ottenuta da Guido Pesaro ed estesa ai genitori.
ASLi, Regia Questura, poi Questura di Livorno, 295

Livorno, 3 aprile 1939
Guido Pesaro, un ebreo volontario in Spagna
Informativa della Questura di Livorno sulla richiesta di esenzione del Pesaro dall’applicazione delle leggi ebraiche del 1938 “..Il richiedente, di buona condotta morale e politica, benché non iscritto al Partito Nazionale Fascista, nel 1937 si arruolò volontario nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale per la guerra di Spagna…”
ASLi, Regia Questura, poi Questura di Livorno, 295

LARINI Francesco

Nato a Grosseto il 7 agosto 1903, si trasferisce a Livorno nel 1927 e si iscrive al PNF nel luglio 1933. Dal 1920 al 1930 è guardia di città. Perso l’impiego, dal novembre 1931 al febbraio 1936 lavora come assistente presso una fabbrica livornese. Perso anche questo lavoro, si ritrova, in condizioni che vengono descritte come “estremamente misere”, con una famiglia da mantenere, composta dalla moglie casalinga e quattro figli piccoli. Decide quindi di arruolarsi volontario per la Spagna, dove presta servizio dal 15 gennaio 1937 al febbraio 1938, quando viene congedato in seguito ad una ferita riportata in combattimento.
Rimasto vedovo dal dicembre 1937, allaccia una relazione sentimentale con una ragazza di Valladolid. Per poterle consentire di trasferirsi a Livorno e di sposarlo, il Larini presenta allora una domanda di matrimonio alla Prefettura labronica.
Informazioni più tarde, datate febbraio, 1940, ci riferiscono di un Larini militare in congedo, in quanto invalido di guerra, sposato con una donna spagnola di Valladolid.

<Livorno, 30 gennaio 1940
Associazione Nazionale Combattenti
Richiesta di informazioni alla Questura di Livorno su Francesco Larini, militare in congedo.
ASLi, Regia Questura, poi Questura di Livorno, 229

Livorno, 11 maggio 1938
Francesco Larini trova un amore in Spagna
“Allo scopo di corredare una domanda di matrimonio con una signorina spagnola residente a Valladolid (…) prego la S.V. fornirmi informazioni sulle condizioni economiche e sulla condotta morale del connazionale Larini Francesco, già appartenente al Battaglione d’assalto, IVa Compagnia mortai, (…) rimpatriato in seguito a ferite riportate in combattimento …”
ASLi, Regia Questura, poi Questura di Livorno, 229