Il Centro Filippo Buonarroti, in collaborazione con diverse Associazioni, italiane e non, ha dato vita, a partire dall’anno 2015, a quattro mostre itineranti dedicate a pagine di storia del movimento operaio europeo, alcune note, altre poco trattate se non del tutto taciute. E’ così che hanno preso vita le mostre su “Resistenza operaia a Berlino 1942-1945. Basta con Hitler, mettere fine alla guerra!”, (nel 2015, appunto). “Catalogna bombardata”, sulla guerra civile spagnola, nel 2016, “Le conferenze di Zimmerwald e Kiental e l’opposizione alla Grande guerra” nel 2017, “La Commune de PARIS 1871” nel 2022.

Ogni mostra è accompagnata da un catalogo che riporta il testo dei pannelli (in italiano e in lingua originale) e le foto esposte, oltre ad una introduzione che ne spiega l’origine.

E’ POSSIBILE ORGANIZZARE ESPOSIZIONI DELLE MOSTRE ED INCONTRI SUGLI ARGOMENTI TRATTATI, PRENOTANDO CON MAIL ALL’INDIRIZZO cfbtoscana@gmail.com O CHIAMANDO IL NUMERO 3487673992


Resistenza operaia a Berlino 1942 – 1945
“Basta con Hitler – Mettere fine alla guerra!” L’organizzazione Saefkow-Jacob-Bästlein

Nel 2009 l’Associazione degli Antifascisti e dei Perseguitati dal Nazismo, con sede a Berlino, realizza questa mostra su iniziativa di tre donne i cui padri sono stati condannati a morte dai nazisti: Bärbel Schindler-Saefkow, figlia di Anton Saefkow, Susanne Riveles, figlia di JKohannes Kreiselmaier e Annette Neumann, figlia di Erwin Freyer.
La mostra, in lingua tedesca con traduzione in inglese, venne da noi presentata a Milano nel 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, con un libretto dove viene riportata la traduzione in italiano, Tre anni dopo, nel 2018, il Centro Filippo Buonarroti di Milano si fa promotore di una nuova versione della mostra, interamente in lingua italiana, consistente in 23 pannelli roll up autoportanti e quindi di facile trasporto e collocazione in ogni tipo di ambiente.
Inizia così un tour che porta la mostra in oltre trenta località diverse su tutto il territorio nazionale, per un totale, ad oggi, di oltre 50 esposizioni.
Mostra resistenza Berlino 1

Mostra resistenza Berlino 2
Mostra resistenza Berlino 3

Mostra resistenza Berlino 4
L’importanza di questa mostra è talmente evidente da non richiedere grandi parole: conoscendo bene la storia e, in particolare, la storia del movimento operaio tedesco, abbiamo sempre combattuto le tesi di coloro che hanno sostenuto l’identità tra nazismo e popolo tedesco. Sono tesi che, oltre ad essere storicamente false, rendono uno straordinario favore al nazismo di ieri e di oggi. Sappiamo bene che le prime vittime del nazismo sono stati i lavoratori tedeschi ed in particolare i militanti politici e sindacali: così come sappiamo bene che, nei dodici anni del regime, milioni di tedeschi si sono opposti ad Hitler e centinaia di migliaia di questi coraggiosi oppositori hanno dato la vita nella loro battaglia contro il nazifascismo. Anche nella Resistenza italiana ci sono stati molti esempi di soldati tedeschi che sono passati con i partigiani, pagando spesso con la vita la loro scelta di campo. Ma della Resistenza tedesca al nazismo si conosce pochissimo, soprattutto in Italia.
Con questa mostra, cerchiamo di dare un contributo significativo ad una migliore conoscenza di una pagina fondamentale della storia del movimento operaio tedesco ed europeo.

Per ulteriori informazioni sul contenuto della mostra, consultare l’indice del catalogo, nell’apposita sezione.


Guerra civile spagnola 1936 – 1939
Catalogna bombardata

La Guerra civile spagnola fu il primo conflitto armato in cui l’aviazione rivestì un ruolo decisivo. I ripetuti bombardamenti colpirono la “zona repubblicana” inaugurarono un nuovo modello di scontro bellico, all’interno del quale la popolazione civile diveniva dichiaratamente un bersaglio per il nemico. I bombardamenti della Catalogna produssero per la prima volta migliaia di morti e feriti non nelle trincee, ma nelle città, costringendo i cittadini a costruire centinaia di rifugi antiaerei per far fronte agli attacchi indiscriminati dell’aviazione fascista, principalmente italiana e tedesca, che appoggiava militarmente l’esercito franchista.
Negli ultimi anni è stato portato a compimento un importante lavoro di ricerca documentaria e di rivalorizzazione di questi rifugi, alcuni dei quali sono stati catalogati come patrimonio memorialistico e resi visitabili per mostrare gli orrori della guerra e per mettere in risalto il fatto che la loro costruzione si basò su forti vincoli di solidarietà umana e sul significativo contributo offerto da donne e bambini.
In contrasto con la distruzione e i crimini dei golpisti, la cittadinanza si distinse per una prodigiosa capacità organizzativa basata sul senso civico, sul lavoro collettivo, sul volontariato e la resistenza sociale.
Catalogna bombardata
La mostra, realizzata dal Memorial democratic della Generalitat de Catalunya, in occasione del 75° anniversario dei bombardamenti sulla popolazione civile catalana, è stata tradotta e portata in Italia dal Centro Filippo Buonarroti di Milano, in collaborazione con l’associazione ALTRAITALIA di Barcellona e l’adesione di numerose altre associazioni, prima tra tutte l’AICVAS (Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna). Si compone di 15 pannelli roll up nella versione bilingue catalano-italiano e, ad oggi, conta oltre 130 esposizioni in 101 località diverse.

Per ulteriori informazioni sul contenuto della mostra, consultare l’indice del catalogo, nell’apposita sezione.


“Le conferenze di Zimmerwald e Kiental
e l’opposizione alla Grande guerra”

La mostra, i cui testi originali sono in tedesco, riprende gran parte dei materiali che sono stati utilizzati per la realizzazione di due mostre sulle conferenze di Zimmerwald e Kiental, esposte in occasione del centenario, a cura del Regionalmuseum Schwarzwasser di Schwazemburg e della Robert Grimm Gesellschaft (istituti svizzeri).
I testi utilizzati nella nostra mostra sono stati selezionati e integrati da un gruppo di storici delle università di Berna e di Basilea, guidati da Bernard Degen autore, tra l’altro, del libro “Zimmerwald e Kiental. La storia del mondo in un villaggio” pubblicato a Zurigo nel 2015 e ancora inedito in lingua italiana. La traduzione in italiano e l’impostazione grafica, infine, sono state curate dal Centro Filippo Buonarroti di Milano.
La mostra, che conta ad oggi 35 esposizioni in 28 località diverse, consiste in 25 pannelli roll up autoreggenti ed è dotata di un catalogo che riproduce il materiale esposto (vedi apposita sezione).
Gli argomenti trattati ricordano la lotta politica contro la Prima guerra mondiale, da parte di quelle correnti del movimento operaio che si rifiutarono di appoggiare le rispettive borghesie nella partecipazione al grande massacro e si ritrovarono per cercare di organizzare l’opposizione alla guerra, pur partendo da posizioni politiche molto diverse tra loro.
La mostra permette di organizzare incontri e dibattiti sulle diverse posizioni che allora emersero tra chi cercò di fermare la guerra e di valutarne il significato e l’attualità in un mondo in cui la guerra non solo non è scomparsa, ma segna in modo sempre più pericoloso i tempi in cui stiamo vivendo.
Zimmerwald

Per ulteriori informazioni sul contenuto della mostra, consultare l’indice del catalogo, nell’apposita sezione.


La Commune de Paris 1871

La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione con l’Associazione Les Amies et Amis de la Commune de Paris 1871 (Parigi) che ha fornito con grande disponibilità tutto il materiale che ci ha permesso di riprodurre fedelmente i pannelli per il pubblico italiano.
Abbiamo deciso di lasciare i pannelli in lingua originale per mantenere intatto il fascino della combinazione tra immagini e testo senza alterare il mirabile equilibrio che gli autori sono riusciti a realizzare. Per facilitare la comprensione del testo anche a chi non conosce la lingua francese, oltre al catalogo (vedi apposita sezione del sito) è stato realizzato un libretto con la traduzione integrale e, inoltre, è possibile ascoltare una spiegazione “ridotta” attraverso un QR code apposto sul pannello introduttivo della mostra stessa.
L’esposizione si compone di due diverse sezioni: una prima parte, che mette in risalto il contesto storico e sociale in cui si svolsero i fatti, la realizzazione concreta della Comune e i cambiamenti che mise in atto e, infine, la repressione versagliese, si compone di 17 pannelli roll up autoreggenti.
C’è poi una seconda parte dedicata alla partecipazione delle donne alla Comune, al loro determinante apporto all’emancipazione femminile, al diritto all’istruzione, al riconoscimento di eguali condizioni di lavoro, alla lotta alla prostituzione e, non ultima, alla loro partecipazione sulle barricate per la difesa della Comune. Questa sezione si compone di ulteriori 5 pannelli.
Vi sarebbe poi un’ulteriore sezione, dedicata agli artisti, che non è stata riprodotta perché i dieci pannelli che la compongono avrebbero reso di difficile gestione le esposizioni. Di questa, però, è possibile trovare il contenuto nel catalogo: si tratta di pittori, attori/attrici, fotografi, caricaturisti, che ebbero un importante ruolo nello sviluppo culturale che prese il via dalla Comune.
Comune 1
Comune 2
Comune 3

Per ulteriori informazioni sul contenuto della mostra, consultare l’indice del catalogo, nell’apposita sezione.