Buonarroti

Il 20 febbraio 1797 inizia il processo contro Babeuf, Darthè, Buonarroti ed altri 43 imputati, che passerà alla storia come il “processo agli Eguali”. Durerà fino al 26 maggio e, al termine, i primi due saranno condannati a morte, sentenza eseguita il giorno seguente tramite ghigliottina.
“Un momento prima della nostra condanna, sui banchi dell’alta corte di Vendôme, mentre la scure aristocratica stava per colpirli, Babeuf e Darthé ricevettero da me la promessa di vendicare la loro memoria, pubblicando un’esposizione esatta delle nostre comuni intenzioni, che erano state così stranamente sfigurate dallo spirito di parte. Vicino al termine della vita, è tempo ormai ch’ io adempia a questo impegno che numerose circostanze mi hanno impedito di soddisfare prima d’ora. (…)
(…) Strettamente legato a loro da sentimenti comuni, io divisi le loro convinzioni e i loro sforzi, e se errammo, il nostro errore fu almeno integrale: essi vi perseverarono fino alla tomba; ed io, dopo averci riflettuto in seguito e a lungo, sono rimasto convinto che l’eguaglianza da loro vagheggiata è la sola istituzione idonea a conciliare tutti i veri bisogni, a ben dirigere le passioni utili, a contenere quelle dannose, e a dare alla società una forma libera, felice, pacifica e duratura.”
Filippo Buonarroti, dalla Prefazione alla “Cospirazione per l’Eguaglianza detta di Babeuf” (Edizioni PANTAREI)

All’interno:
Presentazione di Michel Vovelle;
Manifesto degli Eguali;
Filippo Buonarroti di Franco Della Peruta;
Filippo Buonarroti e la rivoluzione francese;
Filippo Buonarroti da giacobino a comunista egualitario;
La congiura degli Eguali;
Ricominciamo;
La pubblicazione della “Conspiration”;
Filippo Buonarroti e l’Italia;
Filippo Buonarroti e Giuseppe Mazzini


comune
Pagine dell’Internazionalismo nella Resistenza Europea (99 pagine)
A 50 anni dalla riapertura delle celle e del “Sotterraneo dei tormenti” alla Casa dello Studente di Genova

“Era il 19 novembre 1972 quando i giornali italiani diffusero la notizia che alla Casa dello Studente di Genova erano state scoperte “le celle di tortura della Gestapo” (…)
(…) Quei luoghi venivano riportati alla luce dopo essere stati volutamente nascosti e dimenticati per anni, nel tentativo di rimuovere una memoria scomoda, nel quadro di una malintesa concezione di riconciliazione nazionale. Infatti quasi tutti i responsabili delle torture, italiani e tedeschi, sfuggirono impunemente alle accuse e furono amnistiati o prosciolti, mentre i due cunicoli di accesso al tristemente noto “Sotterraneo dei Tormenti” vennero murati e le celle di detenzione imbiancate e piastrellate trasformandole in magazzini per la mensa universitaria. (…)
(…) Alla fine degli anni ’60 un gruppo di giovani che vivevano o frequentavano la Casa dello Studente iniziò il proprio apprendistato politico incontrando alcuni operai, ex partigiani e antifascisti. Questi raccontarono a quei giovani le loro esperienze e trasmisero i propri ideali e i propri valori, ma soprattutto spiegarono la vera storia della Casa dello Studente(…)
(…) Abbiamo dovuto lavorare di notte per abbattere i muri, ma una volta riportata alla luce quella realtà, non è stato più possibile l’oblio e le manifestazioni di consenso sono state così numerose da impedire qualsiasi tentativo di tornare al passato. Il “Sotterraneo dei tormenti” e le celle di detenzione sono stati quindi aperti al pubblico e anche le successive ristrutturazioni della Casa dello Studente hanno conservato e messo in sicurezza quei luoghi” (…)
Dall’Introduzione al catalogo, a cura di Paolo Migone

All’interno:
Introduzione;
Storia e immagini della Casa dello Studente;
La mostra permanente nel “Sotterraneo dei Tormenti”;
La Casa dello Studente e la mostra sulla resistenza operaia a Berlino;
La Resistenza tedesca;
“Deutsche Partisanen” nella Resistenza italiana


30 anni
1994 – 2024 Tre decenni di impegno internazionalista contro guerre, nazionalismo e xenofobia(93 pagine)
Ripercorriamo i primi trenta anni di attività del Centro Filippo Buonarroti, di pari passo agli avvenimenti mondiali da metà anni ’90 ad oggi.

All’interno:
Presentazione;
Anni ’90: un tormentato “dopoguerra”;
Anni 2000: la globalizzazione non risolve i problemi dell’imperialismo, ma li complica…;
Anni ’10: crisi politica ed ideologica nelle vecchie metropoli dell’imperialismo;
Anni ’20: passata la pandemia, sono iniziate le guerre della crisi dell’ordine;
Conclusione: un futuro di inedite tensioni e crisi, ma anche di inedite opportunità…