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Enzo Collotti

04/07/2021: Ci ha lasciato Dick Lewontin

Richard Charles Lewontin (29 Marzo 1929 – 4 Luglio 2021)


05/07/2021: Addio ad Angelo Del Boca

Addio ad Angelo Del Boca

fu lui a smontare il mito “Italiani brava gente”

Lo ricordiamo spesso negli incontri da noi organizzati quest’anno

https://www.cfbinsubria.com/italiani-brava-gente/

 

IL FUTURO DELL’EUROPA ? UN PO’ OSPIZIO, UN PO’ MUSEO… E UN PO’ GIAPPONE !

Uno degli articoli più significativi al riguardo è quello del demografo Gianpiero Dalla Zuanna sul Corriere di sabato 5 giugno 2021, il cui titolo era « L’immigrazione che ci aiuterà ». Prendendo spunto dalle Considerazioni del Governatore di Bankitalia, Visco, che prevedono una forte ripresa, Dalla Zuanna si pone la domanda fondamentale (che manca nel NGEU e nel PNRR…):

«… Il capitale umano di cui dispone l’Italia sarà in grado di sostenere questa nuova ripresa ? Le forze di lavoro potenzialmente disponibili saranno sufficienti per alimentare una robusta crescita economica ?

Dal punto di vista strettamente demografico , la risposta è negativa.

Nel prossimo decennio, ogni anno compiranno 65 anni 840.000 italiani, ossia i figli del baby boom, nati negli anni ’50 e ’60 del Novecento.

Nello stesso periodo, a saldo migratorio nullo, ogni anno compiranno 20 anni appena 570.000 giovani, i figli del grande calo delle nascite dell’ultimo trentennio.

Se non ci saranno migrazioni, il saldo negativo annuo sarà di 270.000 potenziali lavoratori. In realtà la carenza di lavoratori manuali sarà più drammatica…

Oggi, nell’Italia del Centro-Nord, il 50% dei lavori manuali a bassa qualifica, in tutti i settori , sono svolti da lavoratori stranieri…

Nel Recovery Plan non si parla mai di immigrazione nè di immigrati.

Eppure, i numeri della demografia mostrano che, per avere successo, il Piano non potrà fare a meno di centinaia di migliaia di nuovi lavoratori provenienti dall’estero, che andranno a costituire una parte consistente della Next Generation Europe. Questi nuovi arrivi dovrebbero essere regolati anche dalla legge, con realismo e umanità, e non solo dal mercato, come è avvenuto nell’Italia degli ultimi decenni. »

Queste affermazioni, inequivocabili e documentate, aiutano a capire il senso delle preoccupanti conclusioni a cui arriva uno degli storici anglosassoni più famosi, Niall Ferguson in una intervista a « LA LETTURA » del 23 maggio scorso.

Dopo aver osservato « L’Italia è un Paese con una popolazione che invecchia e che non sembra avere alcun desiderio di risolvere il proprio problema demografico con l’immigrazione », lo storico britannico conclude in modo sconsolato « L’Europa è destinata ad essere un po’ ospizio e un po’ museo », nonostante il NGEU…

Qualche piccola anticipazione di quello che sarà l’inverno demografico, in Italia e in Europa, possiamo vederla nella carenza di manodopera non solo nelle professionalità più elevate ma anche e soprattutto in quelle mansioni (braccianti, autisti, manovali, badanti, camerieri, saldatori, falegnami, elettricisti, ecc.,) per le quali è difficile immaginare un possibile reclutamento tra i giovani indigeni, i quali giustamente hanno altre aspirazioni, ben supportate in molti casi dai patrimoni familiari. Non a caso il Corriere del 2 giugno titolava a tutta pagina : « Fabbriche, campi, turismo e cantieri. Quando a mancare sono i lavoratori ».

Inutile sottolineare che le generazioni anziane patrimonializzate, oggi timorose dei migranti, saranno condannate a ritrovarsi con pensioni sempre più modeste e precarie, oltre che senza badanti…Il dibattito sul drammatico futuro delle pensioni è in corso in tutta Europa, a partire dalla Francia e dalla Germania !

A questo proposito può servire l’esempio del Giappone : si tratta del Paese che contende all’Italia il primato mondiale della denatalità e dell’invecchiamento, ma che si trova in una situazione peggiore dell’Italia perchè si è chiuso finora all’ingresso dei migranti. Il modello ideale quindi per prefigurare la vecchiaia di tutti coloro che vogliono cacciare i migranti o vogliono impedirne l’ingresso…

In un articolo del 2 giugno il corrispondente dal Giappone dell’Avvenire, Pio d’Emilia, raccontava la sorte che attende molti anziani giapponesi. Rinviando alla lettura dell’articolo, ci limitiamo a ricordare il titolo « Emergenza sociale. Nel Giappone con pochi figli gli anziani sono abbandonati ». Ancor più significativo il sottotitolo : « Lasciati soli nelle case di riposo, quando i parenti non pagano più le rette vengono « sfrattati ». E loro si lasciano morire di fame. Una moderna forma di senicidio ».

Nessuno potrà accusarci del fatto che, da marxisti inveterati, andiamo a cercare il pelo nell’uovo delle miserevoli contraddizioni del capitalismo : in Giappone siamo ai massimi livelli di sviluppo economico e sociale. Siamo all’apice dell’opulenza e della tecnologia ! Siamo perciò ai livelli massimi di quanto il capitalismo possa offrire (comprese le badanti-robot inventate proprio dai giapponesi… ).


VIVA IL PRIMO MAGGIO

viva il primo maggio

Primo Maggio 2021 – Oggi più che mai occorre scegliere l’Internazionalismo

1) L’imperialismo mostra la sua vera natura nel momento in cui, mentre l’umanità viene colpita in modo drammatico dalla pandemia secolare, le grandi potenze, non solo hanno aumentato nel corso del 2020 (in piena pandemia !) le spese
militari al massimo livello, ma si sono impegnate anche in una vergognosa guerra senza quartiere per sfruttare a proprio vantaggio le conseguenze del Covid-19, a partire dalla guerra dei vaccini…
2) I drammi di questi ultimi giorni
in quel gigantesco cimitero che è ormai diventato il Mediterraneo, insieme ai drammi silenziosi che si consumano nei campi di concentramento dei profughi in Turchia, Grecia, Balcani, Libia, ecc., stanno smascherando anche l’ultimo
imperialismo « benigno » rimasto sulla piazza : quell’Europa che « protegge » tanto cara a von der Leyen, Merkel, Macron e Draghi . Le dodici, tenere, stelline gialle in campo blu della bandiera europea grondano del sangue di migliaia di
migranti (compresi quelli che lavorano e muoiono nei campi della civile e democratica Europa in condizioni di semi-schiavitù…) !
A proposito : non si può pensare di essere europeisti oggi, senza rendersi complici di un imperialismo
europeo che non solo ritira le navi che dovrebbero soccorrere i migranti, ma blocca nei porti con espedienti di carattere legale e burocratico le navi delle ONG, ben sapendo che questo significa condannare a morte, dopo una terribile
agonia in mezzo al mare, migliaia di esseri umani, partiti dai loro Paesi con la convinzione che l’Europa fosse davvero « benigna »..
La scelta è una sola : Internazionalismo o barbarie imperialista… .
Il Centro Filippo
Buonarroti aderisce alle iniziative del Primo Maggio di Solidarietà internazionalista dei Circoli Operai


Primo Maggio, trenta tonnellate di alimenti per chi ha perso il lavoro

raccolta primo maggio

La raccolta di cibo e indumenti fatta nelle fabbriche da Genova Solidale, Anpi, circoli operai e Soms. I pacchi distribuiti in zona ex Ponte Morandi

di Erica Manna, Repubblica 01 MAGGIO 2021

Hanno raccolto trenta tonnellate di cibo in un mese e migliaia di sacchi di vestiti, trasformando i quartieri e molte fabbriche – da Ansaldo a Leonardo ai Cantieri di Sestri – in punti di raccolta e smistamento: e in questa ultima
settimana, battezzata “internazionalista”, li hanno distribuiti in tutta la città. Per aiutare chi, in quest’anno di pandemia, ha perso il lavoro o fa fatica ad arrivare alla fine del mese. E’ la rete impressionante di volontari – quasi
mille – messa in campo da Genova solidale, Anpi, Circoli operai e Soms, aiutati dalle associazioni di associazioni di quartiere, in vista di questo Primo Maggio diverso dagli altri. Perché il bisogno cresce, esponenziale. “C’è stata una
mobilitazione impressionante – spiega Domenico Saguato di Genova Solidale – a dare una marcia in più alla raccolta sono stati i consigli di fabbrica: quelli di Ansaldo energia, delle Acciaierie di Cornigliano, Leonardo, la Compagnia Unica
del Porto, i cantieri di Sestri. Hanno allestito stanze apposite all’interno delle fabbriche, dove era possibile andare a donare”. Vestiti, dunque: divisi per genere e per fasce di età, da portare nelle varie zone della città. “Il momento
più toccante è stato ieri, la consegna nel quartiere martoriato dal crollo del ponte Morandi – racconta Saguato – in parallelo, abbiamo portato avanti la raccolta di pacchi viveri. Trenta tonnellate in un mese, per il novanta per cento
raccolte davanti ai supermercati, e poi anche grazie alla rete Ricibo. Fondamentali le tante associazioni del territorio, da Pra’ Viva al Collettivo Sedicicento, a Pas à Pas. La risposta delle persone è stata inimmaginabile. E tanti
volontari sono migranti: gli stessi che avevamo aiutato con le consegne di pacchi alimentari a casa nei mesi più duri del lockdown dell’anno scorso”.

“Non aduliamoci troppo tuttavia per la nostra vittoria umana sulla natura. La natura si vendica di ogni nostra vittoria. Ogni vittoria ha infatti, in prima istanza, le conseguenze sulle quali avevamo fatto assegnamento; ma in seconda e terza istanza ha effetti del tutto diversi, impreveduti, che troppo spesso annullano a loro volta le prime conseguenze. Le popolazioni che sradicavano i boschi in Mesopotamia, in Grecia, nell’Asia Minore e in altre regioni per procurarsi terreno coltivabile, non pensavano che così facendo creavano le condizioni per l’attuale desolazione di quelle regioni, in quanto sottraevano ad esse, estirpando i boschi, i centri di raccolta e i depositi dell’umidità. Gli italiani della regione alpina, nel consumare sul versante sud gli abeti così gelosamente protetti al versante nord, non presentivano affatto che così facendo, scavavano la fossa all’industria pastorizia sul loro territorio; e ancor meno immaginavano di sottrarre, in questo modo, alle loro sorgenti alpine per la maggior parte dell’anno quell’acqua che tanto più impetuosamente quindi si sarebbe precipitata in torrenti al piano durante l’epoca delle piogge. Coloro che diffusero in Europa la coltivazione della patata, non sapevano di diffondere la scrofola assieme al tubero farinoso (Scrofola – nome col quale fino all’Ottocento era conosciuta l’Adenite tubercolare – è una infezione delle ghiandole linfatiche del collo, con ingrossamento che porta alla formazione di tubercoli, causata dalla respirazione di aria contaminata da microbatteri. A lungo la superstizione popolare ritenne che la patata a causa dei suoi tubercoli bulbosi e irregolari che facevano pensare a qualcosa di deforme fosse responsabile di questa come di altre malattie contagiose (lebbra, sifilide ecc) tanto che, ad esempio, in Russia ancora nel XVIII secolo i contadini morivano di fame piuttosto che coltivare patate, ritenute anticristiane e addirittura immonde dal punto di vista sessuale in quanto si riproducevano per gemmazione e non per impollinazione. Queste superstizioni – successivamente smentite dallo sviluppo delle conoscenze mediche – ritardarono la diffusione della coltivazione della patata in Europa ndr). A ogni passo ci vien ricordato che noi non dominiamo la natura come un conquistatore domina un popolo straniero soggiogato, che non la dominiamo come chi è estraneo ad essa, ma che noi le apparteniamo con carne e sangue e cervello e viviamo nel suo grembo: tutto il nostro dominio sulla natura consiste nella capacità, che ci eleva al di sopra delle altre creatura, di conoscere le sue leggi e di impiegarle in modo appropriato”
Friedrich Engels-Parte avuta dal lavoro nel processo di umanizzazione della scimmia, 1876

Scritto nel maggio-giugno del 1876, come prima parte di un più lungo studio che doveva intitolarsi “Sulle tre forme fondamentali della schiavitù”, che Engels aveva promesso a W. Liebknecht per il giornale Volkstaat.
Il saggio non fu mai condotto a termine, ma la parte da cui abbiamo tratto questo brano fu pubblicata per la prima volta nel 1896, sulla rivista Die Neue Zeit.

«Internazionalismo dei vaccini» o «Guerra dei vaccini»?

« …i vaccini sono una conquista della scienza per l’umanità intera, e alcuni tra quelli prodotti contro il coronavirus addirittura una scoperta secolare. Ma in una società dominata dalla ricerca del profitto, ogni sviluppo delle forze produttive è destinato a cozzare contro i rapporti di produzione e le loro insanabili contraddizioni. Il capitale si impadronisce della scienza, e se da un lato ne industrializza i ritrovati, come in questo caso rendendo possibile la produzione in massa del siero per miliardi di individui, dall’altro lato assoggetta quella stessa produzione alle sue leggi, a una concorrenza senza limiti, a crisi distruttive, a una contesa di potenza tra gli Stati che incarnano quegli interessi.
Ecco allora la lotta tra i Big Pharma, i colossi dell’industria farmaceutica. Le faide tra i partiti e tra i governi della loro politica, che si rinfacciano gestioni disastrose della pandemia. La disfida tra gli Stati dell’imperialismo, che si minacciano col protezionismo e afferrano le campagne vaccinali per contendersi le sfere d’influenza… ».
Anche noi marxisti vorremmo che invece della guerra dei vaccini ci fosse l’internazionalismo dei vaccini, ma sappiamo che per arrivare ad una società davvero umana occorre la lotta internazionalista del proletariato mondiale contro la borghesia, contro l’imperialismo, contro la divisione del mondo in classi e in Stati nazionali, contro il razzismo, la xenofobia ed il nazionalismo che impediscono l’unificazione dell’intera specie umana in una sola umanità. Con questo spirito invitiamo tutti a celebrare il
Primo Maggio internazionalista, giornata internazionale di lotta del proletariato mondiale contro la borghesia e contro l’imperialismo unitario !

Imboscata a un convoglio ONU in Congo

Ucciso ambasciatore italiano, un carabiniere della scorta e l’autista congolese.
L’auto elettrica diventerà realtà grazie alle miniere di cobalto del Congo, il 60% della produzione mondiale, di cui il 50% è in mano a gruppi dell’imperialismo cinese. Il Congo produce anche oro, rame, diamanti, coltan, cassiterite, argento, zinco e uranio.
La popolazione (84 milioni) ha un reddito pro capite di 370 euro l’anno, tra i più bassi del mondo. Alcuni conflitti vengono ricordati coma la “prima guerra mondiale africana” (1996 – 1997) e “seconda guerra mondiale africana” (1998 – 2003). In queste due guerre persero la vita oltre 4 milioni di civili.
Nel mondo dell’imperialismo c’è anche questo…

La contesa imperialistica…anche sui vaccini!

Qualche titolo indicativo delle vicende che sono in queste settimane sulle prime pagine dei giornali…

“Per Washington, Mosca e Pechino il vaccino è diventato un’arma militare” (Avvenire 02/01)
“Così il vaccino cinese va alla conquista del continente africano” (Repubblica 4/12/2020)
“Brexit (e pandemia): la nuova geopolitica” (Corriere 5/1/2021)

Gli intellettuali, gli economisti, i politici delle classi dominanti che si interrogano di questi tempi sul futuro del capitalismo ma…

…non vogliono riconoscere che la fase del capitalismo nella quale viviamo corrisponde a tutti gli effetti a quella definita da Lenin come imperialismo, cioè come quella fase della società nella quale i grandi gruppi e le grandi potenze trascinano e utilizzano le masse nelle loro lotte senza esclusioni di colpi e neppure di armi, siano esse economiche, finanziarie, commerciali, diplomatiche, militari, ecc. fino ad arrivare ad usare nella loro contesa anche il Covid ed i relativi vaccini…mentre parte della popolazione mondiale resta ancora in balìa delle drammatiche conseguenze del virus, senza speranza di vaccino !
E mentre i grandi gruppi e le potenze lottano nella contesa per i profitti e per le sfere d’influenza, centinaia di milioni di persone sono condannate a restare per anni in balìa del Covid, pagando con la vita per la malattia o per la fame (la FAO prevede un raddoppio da 130 a 265 milioni delle persone in pesante carenza alimentare…) oppure nella migliore delle ipotesi pagando comunque con un drastico peggioramento delle proprie condizioni di vita (milioni di migranti sono stati costretti a tornare ai loro villaggi…). Un solo dato: le rimesse dei migranti nel 2020 sono calate del 20%, cioè di oltre 100 miliardi di $ che mancheranno a decine di milioni di famiglie per la loro sopravvivenza…

Non solo. La vicenda esemplare della lotta per i vaccini conferma come l’imperialismo sia un Giano bifronte, con due facce:

“…La prima è una pietra miliare per la scienza e per le tecnologie della bioingegneria, a solo undici mesi dallo scatenarsi della pandemia secolare…E’ l’industrializzazione della scienza: miliardi di fiale, che in potenza sarebbero in grado di proteggere l’intera umanità. Un passo da gigante, paragonabile secondo alcuni solo all’introduzione della penicillina ottant’anni fa…
L’altra faccia è quella del capitale. La corsa al vaccino ha scatenato una guerra industriale tra i colossi della farmaceutica, per accaparrarsi commesse miliardarie e per spartirsi fondi pubblici ingentissimi. La fornitura dei vaccini è già uno strumento nella contesa strategica, almeno tra USA, Cina, Europa e Russia: è una lotta d’influenza; Pechino ha preso una misura di vantaggio in Asia, Africa e America Latina…
Il vaccino mostra i risultati grandiosi dello sviluppo delle forze produttive, se indirizzate verso uno scopo cosciente. Il capitale mostra la contraddizione dei rapporti di produzione che condannano al caos, all’anarchia dei mercati, alla guerra, alla distruzione di ciò che s’era costruito. Scienza, tecnica e produzione vanno liberate dall’anarchia del capitale. Il vaccino ci dice che il comunismo è una necessità storica.”

(Lotta comunista – dicembre 2020)

Da oltre un secolo, nei Balcani, l’imperialismo europeo mostra il suo vero volto e la sua cattiva coscienza…

Qualche titolo significativo dalle pagine dei giornali di inizio anno…

“Gli invalicabili muri nei Balcani che ancora fanno male all’Europa” (CdS 2/1/2021)
“Tra i miserabili di Lipa” “Perché l’Europa ci lascia morire così?” (Rep. 6/1/2021)
“I sogni spezzati di Osman” “Tradito a Trieste mi hanno respinto in Bosnia” (Rep. 5/1/2021)

Nel 1911 l’imperialismo straccione dell’Italia giolittiana avvia le guerre balcaniche per la spartizione dell’Impero Ottomano, guerre che finiranno direttamente nella Grande guerra (che vide proprio nei Balcani il teatro di alcune delle pagine più crudeli e drammatiche della guerra imperialista).

Nella Seconda guerra mondiale, fu ancora una volta l’imperialismo italiano con l’invasione della Grecia a scatenare la guerra nei Balcani, con il suo seguito di massacri e crudeltà, in una guerra di liberazione dal nazifascismo che fu anche sanguinosa guerra civile.

Negli anni ’90, l’imperialismo europeo approfittò del crollo dell’URSS per accelerare la disgregazione della Jugoslavia, provocando una catena di terribili guerre che causarono centinaia di migliaia di vittime (fino ai bombardamenti NATO sulla Serbia nella Guerra del Kosovo del 1999).

Ed infine, da diversi anni a questa parte, l’imperialismo europeo, ha scatenato e finanziato sgherri di ogni risma e di ogni governo (dalla Turchia alla Grecia, dalla Slovenia alla Croazia, dall’Italia alla Libia, ecc.) per impedire a rifugiati e profughi di guerre provocate dalle potenze occidentali (UE in prima linea…), di arrivare dai Balcani e dal Mediterraneo nell’Unione Europea, a chiedere quell’asilo a cui avrebbero diritto in base alle stesse leggi europee…

Le migliaia di profughi costretti a vivere (e a morire!) nel gelo della Bosnia mostrano il vero volto dell’Unione Europea che non è il volto benigno dell’Europa che protegge della ieratica Ursula von der Leyen, ma il volto grifagno dell’imperialismo europeo e di tutte le forze politiche di ogni orientamento e Paese, che comunque ne esprimono, e oggettivamente sostengono, la politica migratoria.

I Circoli operai incarnano oggi al meglio la massima preferita da Karl Marx: Nulla di umano mi è estraneo (Humani nihil a me alienum puto), e rappresentano la dimostrazione più evidente che si può evitare di cadere nella rassegnazione e nella passività attraverso l’impegno concreto per la difesa degli interessi immediati e storici della nostra classe…

Tra la padella e la brace del capitalismo! Oppure…

Viviamo anni che segneranno in modo decisivo la storia del XXI secolo.Da un lato per la crisi e per il terremoto sociale provocato dalla pandemia secolare, le cui conseguenze nessuno può prevedere nella loro durata, estensione e profondità.

Ma, dall’altro lato, anche e soprattutto per l’accelerazione del declino del vecchio ordine mondiale e per gli eventi drammatici che accompagneranno l’emergere di nuovi equilibri (di cui lo scontro tra USA e Cina rappresenta solo uno degli aspetti…).

Il ruolo della conoscenza scientifica non è solo decisivo per affrontare i problemi sanitari della difesa contro la pandemia secolare (pur nei limiti delle leggi della società capitalistica, come dimostrano l’imprevidenza di fronte alla pandemia e la lotta per i vaccini): ma lo è ancor più per capire dove sta andando il mondo e quali battaglie occorre combattere per impedire che l’umanità sia coinvolta, impotente, nelle catastrofiche conseguenze della lotta per il nuovo ordine mondiale.

Gli economisti della borghesia sono in grande difficoltà di fronte alle palesi e drammatiche manifestazioni delle contraddizioni economiche, sociali e sanitarie del capitalismo aggravate dalla pandemia secolare. Prendiamo un esempio.

L’economista Branko Milanovic (già capo-economista della Banca Mondiale), nel suo recente libro “Capitalismo contro capitalismo” (Ed. Laterza) individua il nodo della fase attuale nello scontro tra Occidente e Oriente:

“Il capitalismo ha trionfato seguendo due modelli: in Occidente (USA, UE, Giappone, ndr) come capitalismo liberale, in Oriente (Cina, ndr) come capitalismo politico.

Il primo vacilla sotto il peso dell’iniquità, il secondo sotto quello della corruzione. Quale dei due riuscirà a conquistare la leadership mondiale ?”.

Quindi, per ammissione di uno dei massimi economisti mondiali la scelta dell’umanità sarebbe tra la padella dell’iniquità e la brace della corruzione ( per la verità lui abbozza anche l’ipotesi di un terzo modello più equo e più giusto, a cui però è lui il primo a non credere…). E comunque, Milanovic non dice nulla a proposito dello scontro epocale che si va delineando tra le vecchie e le nuove potenze per la definizione del nuovo ordine mondiale, argomento di cui si discute ormai sulla stampa internazionale, e non più solo nelle segrete stanze delle cancellerie!

La scienza marxista offre oggi l’unica alternativa: infatti nel mensile “Lotta comunista” troviamo una voce credibile e veritiera che si oppone alla confusione e alla demagogia della “loro” stampa e della “loro” politica; mentre nella rete dei Circoli operai, oltre all’impegno concreto contro le conseguenze della pandemia secolare sugli strati sociali più deboli, è possibile trovare, per chi non vuole restare inchiodato nell’alternativa tra la padella e la brace del capitalismo, la conoscenza scientifica e l’organizzazione necessaria ad offrire all’umanità una via d’uscita fondata sulla strategia rivoluzionaria e internazionalista…

Avanspettacolo all’italiana
L’ Italia è più il paese di Totò e Sordi che di Pirandello e Quasimodo, basta quardare la vicenda del Commissario della Sanità in Calabria:

  • Il generale dei Carabinieri Saverio Cotticelli è sollecitato a dimettersi dopo aver ammesso in TV che non sapeva che era lui che doveva scrivere il piano antipandemia…
  • Per difendersi va in TV da Gilletti e sostiene che non si riconosce nella persona che ha visto in TV e che forse era stato drogato…
  • Il nuovo commissario Giuseppe Zuccatelli – in quota LEU – è di nuovo sollecitato a dimettersi dopo che la TV ha reso noto che in piena pandemia aveva sostenuto che le mascherine non servivano a un c….. e che per contagiarsi bisognava baciarsi in bocca per 15 minuti consecutivi…
  • Pochi giorni dopo risulta positivo al Coronavirus, per cui sorge spontanea la domanda con chi si è baciato in bocca per 15 minuti…
  • Da varie parti si fa il nome di Gino Strada, e il premier Giuseppe Conte gli telefona per sondarne la disponibilità ma Strada dice che non ne ha saputo più niente…
  • Il governatore della Calabria Nino Spirlì – in quota LEGA – protesta per la candidatura di Strada perché dice che la sua regione non ha bisogno di “medici missionari africani” e che in Calabria ci sono “fior di professori” che possono occuparsi della sanità calabrese…
  • Il governo annuncia la nomina di Eugenio Gaudio, già Rettore dell’università “La Sapienza” di Roma ma originario di Cosenza, e che questi che lavorerà con Gino Strada con una delega speciale…
  • Ma Gaudio rinuncia all’incarico perché “mia moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro”

 

Per ora è tutto … sipario …

Tratto da “Il boom” 1963 – Soggetto Cesare Zavattini, Regia Vittorio De Sica

NATURA SPECIE UMANA E COMUNISMO
La immensa ricchezza della scienza marxista permette di abbracciare l’orizzonte e di collegare la miseria del presente alla potenzialità umana del domani, alla libertà dalla necessità della società per affrontare la necessità della natura. Solo una umanità unificata potrà stabilire un organico rapporto con la natura, di cui essa è parte integrante. A. Cervetto, 1980
Solo un’organizzazione cosciente della produzione sociale nella quale si produce e si ripartisce secondo un piano, può sollevare gli uomini al di sopra del restante mondo animale sotto l’aspetto sociale di tanto, quanto la produzione in generale lo ha fatto per l’uomo come specie. L’evoluzione storica rende ogni giorno più indispensabile, ma anche ogni giorno più realizzabile tale organizzazione.
Essa segnerà la data iniziale di una nuova epoca storica nella quale l’umanità stessa, e con essa tutti i rami della sua attività, in particolare la scienza della natura, prenderanno uno slancio tale da lasciare in una fonda ombra tutto quello che c’è stato prima. F. Engels, “la dialettica della natura”

INIZIATIVE IN VIDEO CONFERENZA DEL CENTRO FILIPPO BUONARROTI DELLA LOMBARDIA

FEBBRAIO 2021

 

Tremare per natura o per paura? Una prospettiva sulle catastrofi naturali

 

relatrice Chiara Zuffetti

Link YouTube: youtu.be/WNhGJyuCw4Y

Scienza e guerra

 

relatore Franco Prati

Link YouTube: youtu.be/8AisG8CbcVA

Cultura e pensiero illuministico innovano e rivoluzionano l’arte medica nella Grecia del V sec. a.C e nell’Europa moderna

 

relatore Antonio Larocca

Link YouTube: youtu.be/-9GYvXfMCXw

Darwin Day 2021 – Concetti di salute e malattia fino al tempo del Coronavirus

 

presentazione del libro di Giorgio Cosmacini ed. Pantarei

Nicola D’Antonio ne discute con l’autore – Link YouTube: youtu.be/IOAUw5K01Ws

Il volontariato nella emergenza pandemica

 

relatori esponenti delle associazioni di volontariato che operano nella pandemia

Link YouTube: youtu.be/Oe2VhtFUYbw

DARWIN DAY 2021

INFINITE FORME BELLISSIME E MERAVIGLIOSE – IL RUOLO DEI MUSEI NELLO STUDIO DELL’EVOLUZIONE

IN DIRETTA STREAMING:

youtu.be/cqW4cHAcb7Uyoutu.be/nwID4URuoZ0youtu.be/Gg_PDoKPlwc

IL GIRO DEL MONDO IN SEI MILIONI DI ANNI

Chiara Tessiore legge brani dal libro di Guido Barbujani e Andrea Brunelli – Intervengono: Guido Barbujani e Maurizio Casiraghi – Presenta: Salvo Bordonaro – Programma della giornata

DICEMBRE 2020

Conferenza di presentazione del libro di Massimo Livi Bacci

I traumi d’Europa. Natura e politica al tempo delle guerre mondiali. – Il libro ricostruisce con ampio corredo di numeri, tabelle e cartine le drammatiche vicende politiche e demografiche della prima metà del XX Secolo, quando si compì quella che Livi Bacci definisce “La tragica staffetta tra i cavalieri dell’apocalisse”, la natura e la politica. Ne parlerà con l’autore Carlo Antonio Barberini

NOVEMBRE 2020

 

Prime riflessioni sul risultato delle elezioni USA, tra pandemia e disordine mondiale

Video Conferenza organizzata dal Centro Culturale della Cooperativa di Via Hermada 14. Con Carlo Antonio Barberini.

Pandemia secolare e disordine globale

Riflessioni per una società davvero umana e solidale. Con Augusto Martellucci.

L’epidemia della frontiera, un racconto da Lampedusa a Rosarno

Nell’ambito di Bookcity 2020 organizzato da Samia insieme per l’uguaglianza, Scuola Binari, Casa delle Associazioni Municipio 1 – L’epidemia della frontiera, un racconto da Lampedusa a Rosarno con Francesco Piobbichi, Ibrahim Diabate, Claudia Gastaldi, i volontari e gli studenti della scuola Binari.

OTTOBRE 2020

Presentazione del libro: CONCETTI DI SALUTE E MALATTIA. FINO AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

di Giorgio Cosmacini (Edizioni Pantarei). Introduzione di Carlo Antonio Barberini, sarà presente l’autore. Modera Armando Torno, intervengono Vittorio Carreri, Francesco Sardanelli, Carlo Tognoli. Organizzato da Casa della Cultura e Centro Filippo Buonarroti

GIUGNO 2020

Le conseguenze della crisi pandemica secolare: fine della globalizzazione?

Interventi di Sergio Mariotti (Politecnico di Milano), Carlo Antonio Barberini (Centro Filippo Buonarroti)

Il mutualismo fra biologia e scienze sociali. Quali prospettive di resilienza?

Webinar organizzato da Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità – Centro Filippo Buonarroti

MAGGIO 2020

Vulnerabili. Come la pandemia cambierà il mondo

Vittorio Emanuele Parsi Oltre all’autore sono intervenuti: Anna Ricotta – Augusto Martellucci – Riccardo Cattania – Carlo Antonio Barberini (CFB)

L’Unione Europea e l’Italia di fronte alla crisi pandemica

Carlo Antonio Barberini